Ladruncoli con la coda

Qualche giorno fa ho subito un furto  piuttosto insolito: una scarpa sinistra da "walking", anatomica e con suola interna in foam, marca "Lotto", lasciata con la sua destra sotto una sedia, nel patio esterno della casa.
Escludendo un ladro umano, che certo non si sarebbe accontentato di una semplice scarpa, e per di più spagliata, ho subito sospettato un furto perpetrato nella notte da un animale selvatico. "Hei! animal, per favore riportami la mia scarpa..." - ho gridato in direzione della boscaglia. Sì, ma quale animale? un tasso, una faina, un'istrice, un cane, finanche un capriolo...tra valli, boschi e radure ce ne sono tanti, nascosti nelle tane; dormono di giorno e fanno bagordi di notte.
Dopo una breve perlustrazione nei campi intorno, con la speranza di rinvenire la refurtiva abbandonata, ho capito che nemmeno valeva la pena chiamare la Polizia della Valle, visto che l'ispettore si chiama La Volpe e il comandante Lo Tasso.  

Allora, cosa fare? Praticamente nulla, se non evitare di lasciare le scarpe fuori casa durante la notte.
La notte successiva vengo svegliata da strani rumori che provengono dall'esterno. Accendo la luce che illumina l'atrio, e guardo  attraverso i vetri della portafinestra, vedo, così, un piccolo volpacchiotto che scorrazza giocoso, annusando il pavimento e i vasi dei fiori.  Ora capisco chi è stato a rubare la mia scarpa! trattasi di ladruncolo di specie "volpe", anzi di due ladruncoli, poiché c'è un altro volpacchiotto che arriva di corsa, per unirsi al suo simile.
Se conoscessi il loro linguaggio, potrei trattare il riscatto della scarpa, magari offrendo in cambio del cibo.  "Cosa volete, piccole canaglie, per riportarmi la mia scarpa?  non crederete di cavarvela così...ma proprio ad un'amica degli animali dovevate rubare? "
Capisco che sarebbe come parlare con gli alieni e poi si sa, quando qualcuno ha la coscienza sporca fa orecchie da mercante; quindi mi rassegno a non rivedere più la mia scarpa, a meno che, qualcuno passando nei campi o nella boscaglia non la rinvenga abbandonata tra le sterpaglie. Il che significa avere una possibilità su 1.000 di poterla ritrovare.
E cosa farò della scarpa rimasta, inservibile, purtroppo, orfana della sua metà? Nulla, non potrò usarla, né buttarla, perché è davvero un peccato buttare una scarpa ancora buona per l'uso.
Dopo tre anni che abito in campagna, scopro che la volpe è una ladra di scarpe. Una ricerca sul web, mi ha confermato il comportamento molto diffuso, della volpe di rubare le scarpe
In Svizzera, una volpe  ha rubato 42 paia di scarpe spagliate!! E le sue simili, sparse in tutta Italia, hanno ben pensato di emularla. Quando si dice: "quella vecchia volpe!" o "furba come una volpe", ora si dovrà dire anche: "ladra come una volpe..."

...alla fine ci ha pensato Nonna Quercia:

La probabilità di 1 su 1000 di ritrovare la mia scarpa trafugata si è magicamente realizzata. Due giorni fa, ho rinvenuto la mia scarpa ai piedi della grande quercia secolare proprio dietro casa mia. E pensare che avevo perlustrato già la zona e non avevo notato nulla.
Probabile che i volpacchiotti, stufi del loro giocattolo, l'abbiano buttato fuori dalla tana a dimostrazione che anche gli animali selvatici si sono venduti al consumismo.La scarpa era in buone condizioni, ma con un laccio troncato. Sono profondamente convinta che il grande spirito di Nonna Quercia abbia deciso d'intercedere a mio favore, non sopportando alcun minimo sentore di ladreria e malaffare di certi nottambuli scavezzacollo nel suo regno. Meglio educarla questa gioventù bruciata, prima che diventi la brutta copia del genere umano. Nonna Quercia dall'alto dei suoi 250 anni veglia sull'intera vallata e gli animali di Verde quiete la rispettano. Tra la sua verde chioma trovano protezione, ristoro e un porto sicuro: dalla volpe allo scoiattolo, dallo scricciolo allo storno. Trai suoi rami dimorano animali e uccelli di varie specie e non sorprende affatto vederli, ogni tanto, come dei sogni che prendono forma. Quando posso, faccio visita a Nonna Quercia, mi metto all'ascolto del suo grande spirito, delle voci delle tante creature che si posano tra le sue fronde. Ci conosciamo da così tanti anni, da quando giovanissima venivo a trovare la mia cavallina che pascolava alla sua ombra.  Mi sembra di rivederla, ancora lì, nel verde del campo scosceso, tranquilla, timorosa, schiva e silenziosa. E basta poco per tornare indietro nel tempo, perché i miei luoghi della memoria sono tutti qui, in questo angolo di Paradiso familiare ancora incontaminato che chiede solo di essere preservato e protetto.